In base agli ultimi dati ISTAT , in Italia a gennaio 2020 gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione. Considerando che la popolazione italiana è pari a 60,2 milioni di persone, gli over 65 sono 13,8 milioni che secondo il Centro Studi Confindustria saranno 20 milioni nel 20147 per attestarsi poi al 34%.

I fenomeni che stanno contribuendo alla crescita di questi dati sono il tasso di denatalità e l’allungamento della vita media.

Basti pensare che negli ultimi 100 anni l’ aspettativa di vita di un 65enne è quasi raddoppiata, passando da una media di 12 anni ad una di 21 anni ( 19 UOMINI – 23 DONNE ) Un trend dovuto sia alla medicina sia a stili di vita più sani.

Tuttavia, e qui il dato importante su cui riflettere, solo 10,5 dei 21 di aspettativa di vita, sono destinati  a essere privi di limitazioni nelle attività quotidiane, mentre per il tempo restante si va incontro a limitazioni dell’autosufficienza.

Le principali cause di perdita di autosufficienza sono le demenze degenerative ( Alzheimer, Parkinson, SLA ecc. ) , demenze vascolari, demenze infettive, demenze tossiche da sostanze tossiche e farmaci, demenze secondarie e demenze post-traumatiche.

Il problema è che per queste patologie difficilmente esiste prevenzione cosi come non esiste  ancora una terapia risolutiva.

Una persona non autosufficiente non può badare a se stessa ed ha bisogno di assistenza h24 che può essere svolta da un familiare, nel 25% dei casi, una badante o una struttura specializzata.

I cosiddetti “care gives” cioè i familiari, sono però i più esposti a :

-          Depressioni: il familiare partecipa alla sofferenza del genitore assistito;

-          Abbandono del lavoro: con le prevedibili conseguenze immediate e future;

-          Riduzione dell’aspettativa di vita: secondo il premio Nobel Elisabeth Blackburn i parenti badanti hanno una aspettativa di vita dai 9 ai 17 anni in meno della media;

-          Rottura dei rapporti familiari: separazioni, liti tra fratelli, abbandoni.

 Ricorrere ad una badante o ad una struttura specializzata costa dai 1.500 ai 3.000 euro al mese, e tutti conosciamo per sentito dire o per esperienza diretta ( come nel caso del sottoscritto ) le grandi problematiche che spesso si hanno con le badanti, lavoro che per lo più viene svolto da persone di nazionalità estera.

Negli ultimi anni le compagnie di assicurazione prima e i consulenti finanziari ( non tutti a dire il vero ) hanno posto una grande attenzione al rischio di non autosufficienza perché se non si interviene per tempo, gli sforzi per risparmiare e far fruttare questi risparmi con adeguati investimenti, non saranno serviti a nulla.

Bisogna per tempo trasferire il rischio ad una compagnia di assicurazioni ed è qui che gli Italiani sembrano ancora lontani dall’essere consapevoli  di tali rischi.

Infatti se la protezione da infortuni  Italia vale il 24% delle assicurazioni ( dato ben al di sotto della media UE ), quello per la copertura da non autosufficienza è ferma allo 0,5%.

 Su queste basi nessuna pianificazione finanziaria reggerebbe nel momento in cui si presentasse il rischio di non autosufficienza.


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