Cosa sono i Titoli di Stato irredimibili?
Per cominciare definiamo
il significato di “irredimibile”: che non si può redimere, riscattare.
In finanza pubblica e privata, si dice di un prestito (o debito) di cui non si
può avere (o chiedere) il rimborso. Nella finanza pubblica, lo Stato può
raramente finanziare il disavanzo attraverso l’emissione di titoli i. del
debito pubblico.
Pertanto:
1)
Non è previsto il rimborso del capitale
2)
Distribuirebbero interessi annuo non superiori
al 2%
Chi li acquista pertanto , recupererebbe il proprio capitale
a rate ( decurtato dell’inflazione ) solo dopo 50 anni. A questa obiezione,
giustamente si risponde che detti titoli possono essere sempre venduti sul
mercato. Allora altrettanto giustamente ,però, bisogna sottolineare che i
prezzi dei titoli di Stato oscillano in funzione della loro durata e, pertanto,
avendo questi durata teoricamente infinita, sarebbero quelli maggiormente rischiosi.
Per avere un’idea, possiamo utilizzare come parametro di riferimento il BTP
quotato con scadenza più lunga, ( cosi chiamato Matusalemme )con scadenza 2067,
per valutare l’impatto (abbondantemente per difetto) di un (lontano) ma sicuro
aumento dei tassi di interesse sul prezzo di questi titoli
Per esempio, un semplice aumento dei tassi di un solo punto
percentuale, determinerebbero un calo del prezzo del BTP del 27,4%.
Per maggiore chiarezza sui rischi di tale operazione , allego
anche un grafico storico relativo ai tassi medi sin qui applicati ai titoli di
Stato italiani da cui possiamo evincere quanto sia probabile nel lungo periodo
più una risalita dei tassi che una ulteriore forte discesa.
Ecco cosa sono e come , in caso di emissione , funzionerebbero
questi titoli.
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