La relazione tra scaffali vuoti ai tempi del Covid-19 e la finanza comportamentale.


Mi sforzo sempre di comprendere i comportamenti della gente e di come spesso questi siano irrazionali ed emotivi per spiegare poi gli atteggiamenti successivi.
Lo faccio perché come consulente finanziario mi occupo di denaro, o meglio, di aiutare le persone ad impiegare bene il proprio denaro per fare poi scelte finanziarie consapevoli .
Il rapporto che l’essere umano ha con il denaro è un rapporto basato sull’emotività, quindi tutti i suoi comportamenti saranno sempre mossi dalla parte emotiva del cervello e non da quella razionale.
Dopo la salute e gli affetti viene il denaro. In questi giorni, ormai anche in Italia, la salute e il rischio di contagio da Covid-19 meglio conosciuto come Coronavirus è aumentato a dismisura e cosi i comportamenti di molte persone stanno dando libero sfogo all’emotività ben alimentata dalle paure, amplificate dai soliti media. Le stesse che rimangono vittime anche del famoso “effetto gregge” ( cioè se tutti fanno cosi allora anche io lo faccio ).
Vedi allora le code ai supermercati, vedi le code ai benzinai, vedi la corsa all’ultima mascherina o all’ultimo flaconcino di gel disinfettante.

Sapete cosa mi fanno venire in mente queste immagini? Sapete perché parlo di una situazione apparentemente lontana dal mondo del risparmio e degli investimenti ? Perché sono i nostri comportamenti in ogni situazione che devono essere analizzati e dai quali dobbiamo e possiamo trarre consapevolezza.


Tutto ciò dimostra come siamo governati dall’emotività. La stessa che porta all’euforia o alla depressione sui mercati, la stessa che porta all’eccesso i + o in - delle valutazione dei mercati finanziari, la stessa che porta all’effetto gregge di cui sopra, la stessa che porta a comportamenti diametralmente opposti a quelli che invece si dovrebbero tenere. La stessa che in questi giorni porta la gente a comprare ( come si fa in Borsa ) qualsiasi cosa senza un vero obiettivo o bisogno.


Conseguenza? L’effetto scarsità porta all’aumento dei prezzi che porta ad un maggior impiego del proprio denaro, che porta poi ad una bolla che esplode, che porta a fare le stesse cose che fa la maggior parte delle persone, che porta la gente a fare scelte inconsapevoli senza pensare alle conseguenze.

Vi ricordate per esempio il 2000 e la bolla tecnologica? L’indice dei titoli tecnologici, il Nasdaq arrivò a valere 5.400 punti dagli 800 di 4 anni prima per poi scendere rapidamente e nuovamente a 800 ( oggi siamo a 9.500 nonostante tutto )in soli due anni.
Non è mai sano approcciare le cose in questo modo ma questo è l’essere umano. Potrà un virus aiutare le persone a capire che tutto è evitabile o quantomeno contenibile con la prevenzione, la consapevolezza e la voglia di cambiare le proprie abitudini?
Anche questo è un tema di educazione finanziaria e comportamentale.

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