Come la medicina anche la consulenza finanziaria deve essere pro-attiva



Giorni fa ho ascoltato alla radio un’intervista ad un giovane medico e ricercatore presso una importante università americana che si  occupa di ricerca e sviluppo delle “ nano medicine” applicate alla cura dei tumori.
Le nano medicine altro non sono che delle micro cellule prodotte in laboratorio che fungono a loro volta da GPS per l’individuazione di quelle tumorali e supportano quindi la terapia invasiva che così può colpire solo le cellule malate e non avere quell’effetto invasivo che tutti noi, quantomeno indirettamente, conosciamo. Straordinario, non trovi? 
E questo è quello che mi ha stupito, adesso veniamo a quello che invece mi ha dato modo di scrivere questo articolo e cosa c’entra questo tema con la consulenza finanziaria.
Lui, il medico ricercatore, durante i suoi seminari parla sempre della differenza tra medicina reattiva e medicina pro- attiva.
La differenza come puoi ben immaginare è sostanziale ed è conseguente ai nostri comportamenti,  alle nostre abitudini o anche ai nostri pregiudizi. Non trovi che in finanza sia così?
Ricorriamo alla medicina quando scopriamo di stare male e non assumiamo invece quei comportamenti virtuosi, prima che un male possa sopraggiungere. La medicina pro- attiva opera prima, molto tempo prima. Pianifica la cura è il monitoraggio del mio corpo.
Ecco, ciò accade anche nel mondo del risparmio e della pianificazione finanziaria, ed è per questo che ho trovato nell’ intervista la similitudine di cui ti parlo.
Anche quando parliamo di risparmio e investimenti nella maggior parte dei casi si tende ad avere un atteggiamento reattivo invece che pro-attivo. 
Alcuni esempi: si tende ad entrare o ad uscire da un investimento sempre nei momenti sbagliati, si investe spesso sul sentito dire, oppure un genitore che deve ricorrere a utilizzare buona parte del risparmio finalizzato ad altro o chiedere un prestito all’ultimo minuto per mandare il figlio all’università privata, o anche il 50 enne che finalmente ha capito che la sua pensione sarà sufficiente e decide di pensarci ora ma è costretto ad utilizzare buona parte del suo reddito o risparmio se vuole raggiungere l’obiettivo in un tempo ristretto. Cosa è mancato? Semplice, diagnosi, monitoraggio, prevenzione,consapevolezza,cura adeguata. Strano eh! Tutte le azioni che i medici ci consigliano di fare.
Questi sono alcuni esempi che invece potrebbero risolversi con la “ pianificazione pro-attiva” pensandoci per tempo, impiegando meno denaro e facendosi seguire da un esperto Per questo la consulenza finanziaria ( approcciata in questo modo ) ha un grande valore per chi la riceve. Per questo dobbiamo avere nei confronti del risparmio e degli investimenti un atteggiamento pro-attivo.
Questo discorso però riguarda anche e soprattutto noi consulenti finanziari che per primi dobbiamo lavorare, assumere consapevolezza e avere gli  atteggiamenti e i comportamenti virtuosi che chiediamo ai nostri clienti.
In certi casi gli stessi clienti ai quali chiediamo prevenzione ricevono invece una consulenza più reattiva che pro-attiva.


Eugenio Vicari

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