Gli ultimi 8 anni dell'immobiliare.

Da un po di anni l'Italiano si sta rendendo conto che l'investimento nel mattone, causa la forte pressione fiscale e la situazione economica, nonché il problema dei problemi, la bomba demografica , non è più quel bene reale che lo faceva percepire come l'investimento migliore in assoluto. Questa è una distorsione tutta italiana dovuta, come spiegato più volte, ad un fatto storico: l'Italia ha perso la guerra. Tutto ciò che non rappresentava un "bene reale" ha perso completamente o quasi valore. E qui torniamo alla storia passata o meglio alla "past dependence" del nostro paese e quindi di noi cittadini. Ci rendiamo quindi conto quanto le esperienze passate incidono notevolmente sul nostro modo di agire e di ragionare. E quanto sia forte la loro influenza quando si tratta di fare scelte di investimento.
Sosteneva il prof. Vaciago: "In assenza di particolare domanda (e in particolari zone), l'asset immobiliare cresce nel lungo termine al ritmo inflattivo del costo di costruzione"...... Aggiungo: sempre se corredata da adeguata e dispendiosa RISTRUTTURAZIONE. Nel grafico puoi vedere come l'andamento degli immobili residenziali "non nuovi" in soli 8 anni sia calato del 25% in media . Cosa direbbe un investitore se oltre all'astratto conto dei suoi investimenti finanziari avesse a disposizione l'estratto conto del suo patrimonio immobiliare? RIFLETTIAMO.
E non è detto che sia finita qui: il numero di abitazioni in Italia è largamente superiore al fabbisogno dei residenti. Le nuove famiglie sono in diminuzione... etc etc... quindi la relazione domanda/offerta dell'asset non è positiva. L'immobiliare è un "real asset". Come tale va allineato e studiato per investirvi. I Gestori anglosassoni sono abituati ad inserirlo nelle asset allocation tramite i REITS. Detenere immobili "fisici" da investimento è una distorsione tutta italiana.


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