Qual'è la durata media di un investimento nei Paesi EU
Ne parlavo tempo fa in questo video. Quando gli obiettivi non coincidono c'è un perché
1) Abitudine e attitudine all'investimento.
2) Pianificazione finanziaria e successoria
3) Più educazione finanziaria
4) Una storia di rendimenti obbligazionari e da titoli di stato diversa ( l'Italia a causa del suo alto debito a dovuto sempre riconoscere tassi più alti che in altri paesi EU )
Oggi che la coperta dei tassi di interesse è corta, oggi che i tassi a 5 anni ( durata media di investimento in Italia, sono all'1,7% ) al lordo di tasse e imposte non coprono l'inflazione, capite bene cari risparmiatori come sia diventato fondamentale investire e pianificare con un orizzonte temporale più ampio il proprio risparmio/investimento.
Il fai da te per quanto mi riguarda è finito e perseverare con questa abitudine rischia di diventare deleterio per il proprio denaro e per la serenità personale e familiare
Mi capita molto spesso che l'investitore valuti l'andamento dell'investimento fatto sempre e solo nel breve periodo, quando invece l'attività di gestione, del team di gestione che governa il fondo, investe secondo l'orizzonte temporale dichiarato dal fondo stesso. In sostanza se il documento informativo dichiara che quel fondo ha un orizzonte temporale di esempio 7 anni per avere i giusti risultati, io investitore è assolutamente inutile che vada a controllare o a giudicare l'andamento dell'investimento ogni anno o addirittura ogni 6 mesi. Se non ogni settimana.
Posso, insieme al mio consulente, controllare l'efficienza del fondo e se la politica di gestione e il gestore sono sempre gli stessi. Questo sicuramente si. Potrei infatti trovarmi di punto in bianco investito in un fondo che non è più quello adeguato a me e al mio orizzonte temporale. Il consulente è delegato a monitorare queste e altre informazioni. Non il cliente.
Perché gli obiettivi dei gestori di fondi non coincidono con quelli degli investitori quando invece dovrebbero? Perché seppur all'inizio dell'investimento si condivide l'orizzonte temporale, l'investitore tende troppo spesso a valutare le performance solo nel breve. Come una pianta anche l'investimento ha bisogno di tempo per crescere.
In questa immagine puoi renderti conto come la durata media di un investimento negli altri paesi EU sia più lunga che in Italia. In alcuni casi anche il doppio. Ciò vuol dire diverse cose:
1) Abitudine e attitudine all'investimento.
2) Pianificazione finanziaria e successoria
3) Più educazione finanziaria
4) Una storia di rendimenti obbligazionari e da titoli di stato diversa ( l'Italia a causa del suo alto debito a dovuto sempre riconoscere tassi più alti che in altri paesi EU )
Oggi che la coperta dei tassi di interesse è corta, oggi che i tassi a 5 anni ( durata media di investimento in Italia, sono all'1,7% ) al lordo di tasse e imposte non coprono l'inflazione, capite bene cari risparmiatori come sia diventato fondamentale investire e pianificare con un orizzonte temporale più ampio il proprio risparmio/investimento.
Il fai da te per quanto mi riguarda è finito e perseverare con questa abitudine rischia di diventare deleterio per il proprio denaro e per la serenità personale e familiare
Mi capita molto spesso che l'investitore valuti l'andamento dell'investimento fatto sempre e solo nel breve periodo, quando invece l'attività di gestione, del team di gestione che governa il fondo, investe secondo l'orizzonte temporale dichiarato dal fondo stesso. In sostanza se il documento informativo dichiara che quel fondo ha un orizzonte temporale di esempio 7 anni per avere i giusti risultati, io investitore è assolutamente inutile che vada a controllare o a giudicare l'andamento dell'investimento ogni anno o addirittura ogni 6 mesi. Se non ogni settimana.
Posso, insieme al mio consulente, controllare l'efficienza del fondo e se la politica di gestione e il gestore sono sempre gli stessi. Questo sicuramente si. Potrei infatti trovarmi di punto in bianco investito in un fondo che non è più quello adeguato a me e al mio orizzonte temporale. Il consulente è delegato a monitorare queste e altre informazioni. Non il cliente.
Commenti
Posta un commento