Io e tanti altri siamo ancora qui!
Dallo scandalo Enimont ( quanti se lo ricordano?) passando
per le Obbligazioni Cirio, Obbligazioni
e Azioni Parmalat, Bond Argentina, Obbligazioni e Azioni Giacomelli, Azioni Set
PG, Azioni hi-tech durante la bolla internet del 2000, Tiscali, Finmatica, passando
per i Derivati, Azioni Fastweb, Azioni e obbligazioni Banca Marche, MPS, Banca
Etruria, Cari Ferrara, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Carige, …..Diamanti.
Questi sono solo alcuni degli strumenti finanziari più “gettonati”
dalle banche che hanno solo causato dolore perdita di fiducia e impoverimento
di molti risparmiatori e l’arricchimento invece dei vertici apicali delle
stesse banche.
Non è il caso che le Banche la finiscano di avere a che fare
con la finanza e si dedichino a quello per cui sono nate cioè aiutare l’economia
del paese?
Dallo scandalo Enimont alla truffa dei Diamanti, sono
passati all’incirca 30 anni. Esattamente lo stesso numero di anni che faccio il
Consulente finanziario. Io sono ancora
qui dopo 30 anni anche perché nessun cliente, da me seguito, ha mai avuto in
portafoglio cose del genere e a nessuno ne ho mai proposto l’acquisto. Come me
tantissimi colleghi professionisti della Consulenza finanziaria con i quali da
anni ci troviamo, nel nostro piccolo, a dover combattere questo sistema e ricucire quel rapporto fiduciario andato
perduto a causa dell’atteggiamento delle
Banche.
Spesso,me la prendo molto con i risparmiatori che hanno una
bassissima educazione e conoscenza in materia finanziaria, ma capisco
perfettamente il loro atteggiamento ( contraddittorio ) di difesa che li porta
a detenere 1.400 miliardi di euro nei c/c, ma dico loro anche che questo gli si
sta ritorcendo contro ( numeri alla mano ) e che si stanno mettendo il “futuro
contro”.
Lasciano i propri soldi nelle stesse banche che hanno
causato quello che sappiamo. Paradossale ma tale è. Quindi dopo 30 anni e 1.400
miliardi nei conti, un po di responsabilità loro esiste. Mai però quanto quella
delle Banche e di tutti quegli operatori che non operano e non hanno operato con
la diligenza del buon padre di famiglia o con la professionalità e la
competenza che è dovuta.
Non si può pretendere educazione finanziaria dal
risparmiatore quando i primi a non esserlo sono questi operatori.
La guerra a cambiare lo status quo delle cose è lunga e
difficile. Ma è questo il motivo per cui molti Consulenti Finanziari si alzano
la mattina e lavorano.
Commenti
Posta un commento