Perché lasciamo il TFR a Mr Boeri?

Le giovani generazioni dovranno fare i conti con una brutta rogna che si chiama Fondo Tesoreria, istituito dalla legge finanziaria del 2007. Si tratta di un fondo istituito presso l’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), dove confluiscono i trattamenti di fine rapporto dei dipendenti d’imprese con oltre 49 addetti che hanno scelto di mantenere il loro TFR in azienda. L’istituzione del Fondo di Tesoreria è stata un’invenzione del Governo Prodi anticipando l’entrata in vigore del D.lgs. n. 252/2005In questo modo le imprese con oltre 49 addetti hanno dovuto dire addio alla funzione di fonte interna di autofinanziamento del TFR: quando i lavoratori decidono di aderire alla previdenza complementare il TFR finisce nella forma pensionistica prescelta, in caso di mancata adesione il TFR finisce comunque fuori dalle casse aziendali per andare a rimpinguare il Fondo Tesoreria INPS. A differenza del sistema previdenziale pubblico che non ha teoricamente una fine, il Fondo Tesoreria è destinato, prima o poi, a esaurirsi se è vero che ci sarà un decollo della previdenza integrativa. Se così fosse e un giorno il Fondo dovesse chiudere i battenti (ipotesi: tutti i lavoratori aderiscono alla previdenza complementare) chi pagherà il TFR intanto maturato presso il Fondo se non ci saranno più lavoratori attivi? L’allarme è stato lanciato più volte dalla Corte dei Conti che ha evidenziato come il Fondo Tesoreria si traduca in un crescente debito a carico delle finanze pubbliche per fronteggiare le future prestazioni, senza corrispondente copertura e definendo l’operazione un “esproprio senza indennizzo”.
Ora, Mr Boeri è il Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza ovvero quell’Istituto che raccoglie i Contributi previdenziali di noi tutti rivalutandoli anno dopo anno con un numerino che oggi è 1,5% e nelle previsioni al 2020 dovrebbe crescere al 2,28%. Il coefficiente di rivalutazione viene calcolato sulla media di crescita del Prodotto Interno Lordo nazionale. Per il momento prendiamo solo atto che chi ha affidato il proprio TFR e i propri contributi all’istituto di Boeri sta principalmente correndo 2 rischi: perdita del potere di acquisto dei versamenti e possibilità che l’Istituto in futuro non sia in grado di erogare quanto versato per via del fallimento del patto generazionale. Ma qual è il motivo per cui oggi un qualsiasi lavoratore a cui mancano diversi anni per la pensione sceglie di rimanere con Boeri? Mistero, o meglio DISEDUCAZIONE, OSTINAZIONE e PIGRIZIA.
Faccio notare che lo S&P500 fra il 2013 e il 2017 è cresciuto dell’87% e, dal 2015 è cresciuto del 25%. Se avessi fatto 70% INPS e 30% a gestione S&P500 i 100 mila euro sarebbero 131 mila euro invece di 106 mila e ti saresti affrancato dal rischio specifico targato INPS. Niente male, vero? Se vuoi approfondire sono qui!



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