Hai lasciato i soldi sul conto corrente? E' stata la.......!



Avete lasciato i soldi sul conto corrente? E' stata la........


Ora, per carità non è mia intenzione discutere un dato oggettivo come questo. Io dalla mia posizione professionale cerco di vedere le cose "oltre" o meglio vedere "oltre" le cose.
I soldi sul c/c ci stanno bene fintanto che parliamo di riserva di liquidità per spese personali e pari ad almeno 3/4 stipendi, oppure si lascia quella liquidità che si è programmato di dover utilizzare nel breve termine ( max 18 mesi ).
Il fatto che oggi ci sia una massa di oltre 1.400.000.000,00 di euro sui conti degli Italiani dimostra come la diseducazione da Bot e Btp, che hanno sempre elargito laute cedole che andavano ad integrare le pensione, i redditi, le spese extra ecc.ecc, abbia poi inciso notevolmente sul risparmiatore/investitore che con i tassi a zero si è trovato "nudo" di fronte alle scelte di investimento da fare, scelte che per l'italiano devono essere per forza a rendimento e capitale garantito. Invece il mondo economico e finanziario è mutato, mutato velocemente e radicalmente e questo sta disorientando tutti coloro che non hanno una cultura dell'investimento, della pianificazione, della consapevolezza del rischio. Il decennio passato 2008 - 2018 è stato uno dei migliori decenni per i mercati finanziari e cosa faceva invece l'italiano? Incrementava a dismisura il suo c/c perché "non si sa mai ", per costruirsi una riserva in caso di eventi incerti. Bhe! se proprio vuoi difenderti da eventi imprevisti o rischi imprevisti esistono servizi assicurativi specifici L'assicurazione secondo W. Churchill. Eh si W.C. aveva ragione oltre ad avere a cuore la propria nazione.


Mi convinco sempre più che le paure che hanno sempre caratterizzato la vita dell'uomo, già dall' HOMO SAPIENS SAPIENS, stanno incidendo profondamente anche nelle scelte finanziarie. Questo fatto va associato anche alla scarsissima educazione finanziaria che contraddistingue questo paese. Siamo ultimi tra i paesi del G7 e veniamo dopo il Senegal e il Turkmenistan a livello globale.
Un paese come il nostro, con la più alta concentrazione di risparmio non può permetterselo.
Bisogna agire oggi non domani.Il nostro ruolo di Consulente Finanziario ( non più promotore ) deve incidere in maniera più profonda, deve essere quell'anello di congiunzione tra il risparmio sudato e la tutela dello stesso dalle insidie della finanza. Deve essere quella persona che riesce ad aiutare i clienti a "fare" i clienti cioè formare clienti consapevoli. Aiutare il risparmiatore a pianificare secondo gli obiettivi personali, famigliari e secondo l'orizzonte temporale adeguato.



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