Le CACs sui titolo di stato. Sai veramente cosa sono?



Non si fa che ripetere che il problema, la vulnerabilità specifica dell'Italia e del suo debito, è che è in mano agli stranieri. Mentre il debito italiano, percentualmente, tra tutti i paesi europei è quello meno detenuto da investitori esteri.
Già quasi il 75% di questo debito è in mano alle Istituzioni finanziarie e non ai cittadini.
Possiamo infatti vedere che non è cosi. Oltre il 73,7% è in mano a BCE,BANCHE ITALIANE BANCHE NON ITALIANE mentre il 26,4% in mano ai risparmiatori Italiani.
Forse non tutti ricordano che nel dicembre 2012 uscì su gazzetta Ufficiale il decreto che conteneva le CACs, Clausole di Azione Collettiva, nate in scia al taglio dei titoli greci, secondo gli accordi europei per l'adesione dei paesi al fondo “salva stati”ESM https://t.co/7rNaNfXm1I?amp=1 ( VI CONSIGLIO LA LETTURA )
Le CACs consentono ai creditori, in un negoziato di ristrutturazione, di imporre le decisioni votate da una maggioranza qualificata ( BANCHE – ASSICURAZIONI- ISTITUZIONALI ) estendendo gli effetti a tutti i sottoscrittori. Lo scopo era quello di permettere trattative più snelle fra uno Stato e i grandi investitori senza dipendere da risposte unanimi, la CACs rende meno problematica l’accettazione di un'eventuale proposta del debitore per una ristrutturazione del suo debito.
Ai tempi della sua introduzione la conseguenza più logica ipotizzata era che i diritti dei piccoli risparmiatori  venissero sottomessi a quelli della grande finanza che avrebbe ora potuto “scendere a patti” senza che il loro consenso fosse richiesto, né necessario. E qui potrebbe subentrare la creatività del #GovernoDelCambiamento , che da qualche tempo ha avviato una campagna "strana”. I giornali la chiamano “Oro alla patria” per oro si intende, comprami i BTP.
Inoltre tra le CACs c'è anche la ridenominazione, ma anche altre modifiche come il ricalcolo degli interessi, l’allungamento del debito e/o il congelamento delle cedole.( vedi appunto Decreto  n.  96717,  del  7 dicembre 2012,  pubblicato   sulla  Gazzetta  Ufficiale  –  Serie Generale  n.  294  del  18.12.2012). Siccome attraverso le CACs una maggioranza qualificata può costringere automaticamente tutti ad aderire, non sarà che dietro l'appello a riportare a casa il nostro debito c'è un piano? STIAMO CON GLI OCCHI BEN APERTI. E’ UN CONSIGLIO.
Morale: le regole del gioco sono cambiate. Prima, nel grande gioco d’azzardo dei mercati, lo Stato rischiava di vincere sempre. Adesso non c’è più dubbio. Faranno quello che vogliono e il risparmiatore sarà perdente in partenza. Unica nota positiva. Il fatto che le CACs sono solo sui nuovi bond emessi dal 2013.
Magari allora meglio buttare un occhio alle vecchie emissioni.


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