Si cercano soluzioni al Debito Italiano. Una già esiste e non è simpatica.
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Lo SPREAD degli interessi, all'epoca della Lira rispetto alle altre valute europee e oggi dei nostri BTP rispetto al Bund tedesco è dovuto dal "divorzio" tra Banca d’Italia e il Tesoro. Il Tesoro non ha più l'obbligo di acquistare Titoli di Stato.
Nasce quindi negli anni '80 per risolvere i danni della scala mobile, "welfare diretto" degli anni '70
Ecco perché per tentare di
rientrare dai danni conseguenti si rischia oggi di dover "attaccare" il welfare
indiretto (taglio pensioni e sanità) e far pagare chi invece godette dei frutti allora.
Ipotesi, per ora, ma c’è chi ci sta studiando da tempo. Sappiamo però, soprattutto sui diritti
acquisiti, quanto è stretta la via da percorrere sia perché creerebbe un
precedente sia perché rischia di essere, anzi lo è, incostituzionale.
Ora, le soluzioni o meglio le
armi in mano al Governo non sono molte e si rischia quindi di dovere fare
sempre più deficit ma questo debito in più andrà restituito.
A tal proposito voglio
ricordare qualcosa che in molti si sono forse dimenticati, storditi dalle news
sui migranti, su Trump, sui dazi, sulla sicurezza, anzi l’insicurezza in
Italia, sulla disoccupazione o peggio dalla visione del Grande Fratello VIP o di problemi di Ronaldo per il tentato stupro.......!
Forse non tutti ricordano che
nel dicembre 2012 uscì su gazzetta Ufficiale il decreto che conteneva le CACs,
Clausole di Azione Collettiva, nate in scia al taglio dei titoli greci, secondo
gli accordi europei per l'adesione dei paesi al fondo “salva stati”ESM https://t.co/7rNaNfXm1I?amp=1 ( VI CONSIGLIO LA LETTURA )
Le CACs consentono ai
creditori, in un negoziato di ristrutturazione, di imporre le decisioni votate
da una maggioranza qualificata ( BANCHE – ASSICURAZIONI- ISTITUZIONALI )
estendendo gli effetti a tutti i sottoscrittori. Lo scopo era quello di
permettere trattative più snelle fra uno Stato e i grandi investitori senza dipendere da
risposte unanimi, la CACs rende meno problematica l’accettazione di un'eventuale
proposta del debitore per una ristrutturazione del suo debito.
Ai
tempi della sua introduzione la conseguenza più logica ipotizzata era che i
diritti dei piccoli risparmiatori venissero
sottomessi a quelli della grande finanza che avrebbe ora potuto “scendere a
patti” senza che il loro consenso fosse richiesto, né necessario. E qui
potrebbe subentrare la creatività del #GovernoDelCambiamento
, che da qualche tempo ha avviato una campagna "strana”.
Non si fa che ripetere
che il problema, la vulnerabilità specifica dell'Italia e del suo debito, è che
è in mano agli stranieri. Mentre il debito italiano, percentualmente, tra tutti
i paesi europei è quello meno detenuto da investitori esteri.
Già quasi il 75% di questo debito è in mano alle Istituzioni finanziarie e non ai cittadini.
Possiamo infatti vedere che non è cosi. Oltre il 73,7% è in mano a BCE,BANCHE ITALIANE BANCHE NON ITALIANE mentre il 26,4% in mano ai risparmiatori Italiani. VEDI SCHEDA.
Inoltre tra le CACs c'è anche la ridenominazione, ma
anche altre modifiche come il ricalcolo degli interessi, l’allungamento del
debito e/o il congelamento delle cedole.( vedi appunto Decreto n.
96717, del 7 dicembre 2012, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale
– Serie Generale n.
294 del 18.12.2012). Siccome attraverso le CACs una
maggioranza qualificata può costringere automaticamente tutti ad aderire, non
sarà che dietro l'appello a riportare a casa il nostro debito c'è un piano?
Questo è quanto recita l’art. 2.
Modifiche
in materie riservate.
I termini e
le condizioni dei
Titoli ed ogni
accordo che governa l’emissione o
l’amministrazione dei Titoli
possono essere modificati
in relazione ad
una materia riservata con il
consenso dell’Emittente e:
(a)
il voto favorevole
dei possessori di
almeno il 75%
dell’ammontare nominale aggregato
dei Titoli in circolazione
rappresentati ad una
assemblea dei possessori
dei Titoli debitamente convocata;
o (b)
una risoluzione scritta
firmata da o
per conto dei
possessori di almeno
il 66 2/3% dell’ammontare nominale
aggregato dei Titoli in circolazione.
E questo quanto recita l’art. 4.12
Effetto
vincolante.
Una
risoluzione debitamente approvata
in un’assemblea dei possessori dei
Titoli convocata e
svoltasi in ottemperanza
con le presenti
previsioni, ed una risoluzione scritta
debitamente firmata dalla
maggioranza richiesta dei
possessori dei Titoli, saranno vincolanti
per tutti i
possessori dei Titoli,
siano essi presenti
o meno all’assemblea, abbiano essi
votato a favore
o contro la
risoluzione assembleare o
firmato la risoluzione scritta.
Ora, nell’ aria gira una
strana voce:” La forza dell'Italia è il risparmio privato. Per il momento viene
investito in titoli stranieri. Ma io sono convinto che gli italiani siano
pronti a darci una mano" Salvini.
Più che "oro alla
Patria" sembra evocare una "autarchia finanziaria" via CIR (
CONTI INDIVIDUALI DI RISPARMIO https://www.soldionline.it/guide/prodotti-finanziari/conti-individuali-di-risparmio-cir) che faccia leva sul patriottismo e la
diffidenza verso l'investitore straniero. Che l'idea "facciamo come il
Giappone" circoli e che non sia una buona idea secondo il mio modesto
parere ve lo spiego.
I CIR , che verranno spinti
in maniera “molto gentile “( secondo la teoria di Richard.H.Taler. https://www.corriere.it/economia/17_ottobre_09/richard-thaler-nudge-spinta-gentile-teoria-pungolo-5177156c-acd9-11e7-a5d5-6f9da1d87929.shtml )se verranno approvati nella finanziaria prossima, daranno la possibilità ai
sottoscrittori di investire il proprio risparmio in BTP e altri Titoli di Stato e godere della
solita esenzione fiscale ( nessuna ritenuta fiscale del 12,50% ne sulle cedole ne sulla eventuale differenza tra prezzo di acquisto e vendita) , l’insequestrabilità e
l’impignorabilità se tenuti per almeno 18 mesi nonché una agevolazione fiscale ai fini IRPEF del 23% con un tetto max di 3.000 euro e altre agevolazioni. Cioè verrà chiesto agli Italiani
di subentrare nell ’acquisto del debito pubblico al posto delle:
- BCE
- BANCHE ITALIANE
- ASSICURAZIONI
- ISTITUZIONALI VARI
- BANCHE STRANIERE
Accollandosi tutto il rischio
Paese.
Ancora una volta si corre il
rischio di fare leva sul Nazionalismo e sull’enorme disponibilità di risparmio
degli Italiani. Meglio stare SVEGLI. Con ciò non voglio intendere che i CIR siano una fregatura a prescindere. Basta che come ogni prodotto finanziario sia adeguato al risparmiatore e rientri nella classica ottica di diversificazione del proprio investimento. Il timore è che non trovando rendimenti sul mercato il risparmiatore concentri gran parte delle sue risorse su questo prodotto.P.S. NON DIMENTICARE I RECENTI FALLIMENTI BANCARI QUANTO SONO COSTATI A TANTI RISPARMIATORI.
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