Tassazione rendite finanziarie: ecco come ottimizzare le imposte sul capital gain.



La tassazione delle rendite finanziarie ha subito un profondo mutamento negli scorsi anni. Ora le aliquote di riferimento sono solo più due: il 26% (imposta standard) e il 12,50% (imposta agevolata). Tutto quello che devi conoscere per pagare le “giuste” tasse ma non un centesimo di più.
COSA SONO LE RENDITE FINANZIARIE
Le rendite finanziarie sono i frutti che derivano dall’investimento dei tuoi soldi in strumenti finanziari, come, ad esempio, le azioni, le obbligazioni, i fondi comuni di investimento, le polizze vita e gli ETF.
In particolare i proventi, secondo la normativa attuale, si distinguono in:
  • redditi da capitale
  • redditi diversi
I primi sono la remunerazione del capitale investito in quanto tale e non hanno natura speculativa. Rientrano in questa categoria gli interessi maturati sulle obbligazioni, sui conti deposito, i dividendi pagati dagli ETF, dai fondi di investimento e dalle azioni.
I redditi diversi hanno natura speculativa, sono anche detti capital gain, e derivano dal guadagno ottenuto grazie alla vendita di un prodotto finanziario ad un prezzo superiore a quello di acquisto.
La cosa interessante è che solo i redditi diversi possono compensarsi tra loro. La conseguenza è che se hai degli interessi o dividendi, su essi pagherai l’imposta pur avendo avuto in precedenza delle perdite da negoziazione, perché i primi sono redditi da capitale, i secondi redditi diversi. Purtroppo anche gli utili positivi derivanti dalla vendita di fondi di investimento o ETF sono considerati “redditi da capitale”, mentre le perdite relative sono redditi diversi e tra loro non si possono compensare.
TASSAZIONE RENDITE FINANZIARIE 2017: LE ALIQUOTE
Nel 2017 le aliquote di tassazione sono solo due:
  • l’imposta standard del 26%
  • l’aliquota agevolata del 12,50%.
Le rendite prodotte dagli investimenti pagano il 26% di tassazione, ad ESCLUSIONE dei titoli di stato, garantiti dallo Stato, buoni postali, titoli emessi da Stati esteri facenti parte della “white list” ed obbligazioni emesse da enti sovranazionali che pagano il 12,50%.
Sebbene la volontà del legislatore sia quella di favorire l’investimento in titoli pubblici, la tassazione agevolata non deve essere un criterio fondamentale nella scelta del dove investire. Tieni presente che puoi comparare strumenti finanziari aventi tassazione differente grazie alla comparazione del rendimento netto delle obbligazioni.
La novità del 2017 è che anche i proventi delle polizze vita, se emesse dal 1 luglio 2014, sono soggetti alla tassazione con aliquota 26%.
 COME PAGARE MENO TASSE SUGLI INVESTIMENTI
Se hai delle minusvalenze pregresse, ossia un credito nei confronti del fisco derivanti dalla vendita in perdita di strumenti finanziari fatta in precedenza, ricorda che hai 5 anni di tempo per usufruire di questo credito (quello in cui la minusvalenza si è realizzata ed i 4 successivi). Terminato il periodo indicato le minusvalenze non saranno più recuperabili.
Se negli ultimi mesi dell’anno hai delle minus che con il 1 gennaio successivo andranno perdute, puoi usarle per ridurre la tassazione delle tue rendite finanziarie. In che modo?
Semplicemente vendi degli investimenti che ti stanno generando un utile uguale o inferiore all’importo delle minusvalenze che vuoi usare. Ecco, ad esempio, come potrebbe presentarsi una situazione ideale:
  • posseggo 1000 azioni  X pagate 10 € dal valore attuale di 12 €
  • negli anni precedenti ho accusato una perdita pari a 5.000 €
Se io vendo le azioni prima del 31/12 e le ricompro il giorno dopo, ecco cosa accade:
  • realizzo un guadagno di 2.000 € sui quali dovrei pagare la tassazione;
  • avendo una minusvalenza precedente di 5.000 € non pagherò nessuna tassazione
  • avrò ancora un credito di 3.000 e da usare per una seconda operazione di questo tipo
  • il nuovo prezzo di carico delle azioni sarà il nuovo costo di acquisto. Ad essere tassato sarà quindi solo l’ulteriore utile a partire da adesso, perché il guadagno precedente è stato compensato.
Puoi pensare che sia facile e conveniente ridurre la tassazione delle rendite finanziarie, ma prima di procedere come ti ho detto ricorda che sulla vendita e sul successivo riacquisto pagherai la commissione bancaria (che inciderà per circa lo 0,40% dell’importo negoziato se operi con una banca on line), lo spread  denaro lettera ossia la differenza tra la miglior proposta in acquisto e la miglior proposta in vendita e potrai subire gli effetti della volatilità.
Se il titolo oggetto della vendita e del riacquisto è molto volatile il prezzo al quale lo ricomprerai potrà essere di molto  superiore a quello di vendita per cui fai con attenzione le tue valutazioni prima di procedere.

Un altro modo per non pagare le tasse sui redditi di capitale e quindi portare a compensazione le plus e le minus, ci sono i Certificates o meglio conosciuti come Certificati.

Con certificates s'intende un investimento in un pool di opzioni europee, sia in acquisto che in vendita, scritte sul medesimo .
Così come disposto dall'Agenzia delle entrate, i redditi derivanti dall'investimento in certificati sono considerati redditi diversi. Da ciò deriva una tassazione sul rendimento complessivo del 26,00% e la possibilità di compensazione tra minus e plusvalenze.Quindi puoi compensare le minus da risparmio gestito con le plus dei Certificates. 

In Italia la storia dei certificati comincia nel 1998 con la quotazione del primo certificato sulla Borsa di Milano sul segmento dedicato ai covered warrant, il SEDEX


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