Newsletter febbraio 2018

Newsletter 2 Febbraio 2018.
Non eravamo più abituati a segni meno e con il ribasso di oggi il mio indicatore preferito ha confermato se non panico, quanto meno forte preoccupazione.
Da anni il mio indicatore preferito si basa sul numero di telefonate che ricevo di amici e clienti allarmati appena il ribasso supera l'1,25%. Ebbene oggi questo indicatore ha subito un'impennata, per cui meglio scrivere qualche riga condividendo il mio pensiero.
Fino a qualche anno fa un ribasso dell' 1,5% delle borse, non avrebbe generato alcuna preoccupazione, ma con la volatilità ai minimi storici assoluti, anche una correzione può generare panico.
Il ribasso di oggi ha come unica matrice il sell off che si sta realizzando sui bond americani ormai da qualche giorno, con il T-Bond 10y che appena superato 2,70% e che appare ormai lanciato verso la soglia del 3%. Solo al di sopra di questi rendimenti potremmo attenderci che qualcuno inizi a considerare il travaso di qualche asset dalle borse all'obbligazionario, che dal lontano dicembre del 2010 non vede superare al rialzo il rendimento del 3% sul 10y US governativo.
Per il momento è una ipotesi decisamente remota quella che il decennale americano possa raggiungere e superare i 3% senza alcuna correzione e di conseguenza dare il "la" ad un travaso di liquidità dalle borse ai bond.
Per cui, niente panico!
ps: dimenticavo: chi sta vendendo debito governativo US? I cinesi indispettiti dai dazi doganali di Trump della scorsa settimana e che avevano detto di voler far valere i loro diritti. Sarà il caso di riflettere maggiormente prima di agire e di asserire che "America First doesn't mean America Alone".
Eugenio Vicari
Personal Financial advisor
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