Quando investi ci vuole metodo.
Nella costruzione di un portafoglio finanziario tendo ad
usare questa metodologia denominata MAOR e messa a punto dalla O’Higgins Asset
Management, Inc. http://www.ohiggins.com/
Questa metodologia ha storicamente offerto rendimenti
piuttosto elevati.
Il processo parte con l’identificazione di 4 macro aree di
investimento:
1)
25% Azioni Globali ( I 3 indici di riferimento
dei mercati azionari principali sono : S&P Xetra Dax e EM. MKT
2)
25% Obbligazioni globali medio/lungo termine
investiment grade
3)
25% Obbligazioni Globali breve termine
investiment grade
4)
25% Metalli preziosi
Ad ogni asset class viene destinata una quota
del 25% e a fine anno vengono ribilanciate mantenendo inalterata tale
percentuale
Per la componente valutaria invece valuteremo :
1.
Rischio basso, 80% EUR – 10% USD – 5% EM.MKT
2.
Rischio medio, 80% EUR – 15% USD – 5% EM.MKT
3.
Rischio alto,
70% EUR – 20% USD – 10% EM.MKT
Anche in questo caso a fine anno verrà effettuato il
ribilanciamento delle valute rispettando tali perentuali.
Una volta individuati quali saranno gli assets su cui
investire il denaro del cliente non resta quindi che definire il livello di
rischio desiderato ed implementare operativamente la scelta. Ogni hanno si
procede a ripesare in egual modo le singole componenti.
Tale modello in un periodo tra il 1991 e il 2016 ha dato in
termini assoluti un risultato di + 345% come se mi fossi messo a benchmark con
il mercato. Ma quello che più conta è che mentre con il mercato a benchmark
avrei sopportato una volatilià dei rendimenti (In economia, tendenza a variazioni accentuate e
imprevedibili.) dell’11,5% annuo, con il metodo sopracitato la
stessa si riduce ad un 6,9%. Più che dimezzata. L’obiettivo è minimizzare lo
stress nei momenti di forte volatilità.
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