Le obbligazioni: guadagnare con la cedola



Le obbligazioni sono tra le scelte più comuni tra gli investitori per la loro apparente semplicità. Acquistare un’obbligazione è l’equivalente di effettuare un prestito.
Mettiamo caso che tu acquistassi un’obbligazione per 100€ con scadenza tra 10 anni e un tasso di interesse del 2% annuo. Questo vuol dire che alla data della scadenza riceverai indietro i tuoi 100 euro e che ogni anni sarai premiato come una cedola del 2€, che rappresentano il tasso di interesse a te destinato per aver prestato i soldi.
Se dovessimo dividere le obbligazioni per tipologia di emittente avremmo principalmente due grandi famiglie: le obbligazioni governative e le obbligazioni corporate. Le prime sono emesse dai governi per finanziare il proprio debito pubblico (ogni anno il governo emette nuove obbligazioni per ripagare la parte del debito andata a scadenza, così da poter ripagare i creditori). Le obbligazioni corporate sono emesse invece dalle aziende per finanziare le proprie attività.
Conoscere l’emittente di un’obbligazione è molto importante: questo perché, anche se si tratta di strumenti a rendimento garantito, esiste sempre un rischio che l’emittente non ripaghi i propri debiti, causando la perdita del capitale investito. Questo si chiama rischio di credito e, seppur controllabile, non va sottovalutato, anche perché di solito i rendimenti maggiori vengono promessi dagli emittenti più a rischio.
Il default può avvenire sia da parte di un governo che da parte di un’azienda privata. Ti ricordi i bond argentini, che all’inizio degli anni 2000 promettevano rendimenti vicini al 10%, salvo poi lasciare tutti coloro che avevano prestato soldi al governo di Buenos Aires a bocca asciutta? E la disavventura degli obbligazionisti di Banca Etruria e delle Banche Venete finite in risoluzione lo scorso anno.
Devi inoltre ricordarti che la certezza di ottenere un rendimento, quando si investe in obbligazioni, dipende dalla capacità di detenere l’investimento fino a scadenza. Il prezzo delle obbligazioni sul mercato, infatti, non è fisso e per questo, vendendo in anticipo, potresti trovarti costretto a disinvestire in condizioni sfavorevoli e realizzare delle perdite.
Nella realtà è molto difficile (e spesso non conveniente) portare a scadenza le obbligazioni. Così esse vengono spesso scambiate tra gli investitori sul mercato secondario. Il loro prezzo varia a seconda di quanto manca alla scadenza e in base alla dinamica dei tassi di interesse. Quando i tassi si alzano, il valore delle obbligazioni scende (perché sul mercato si trovano strumenti più vantaggiosi).
Nel caso della lunga scadenza è quindi fondamentale valutare la dinamica futura dei tassi d’interesse, perché se i tassi sono in crescita aumentano le probabilità di registrare una perdita. Più la scadenza di un prodotto è lontana, più ovviamente il suo valore sarà suscettibile alla dinamica dei tassi. Per ottenere il massimo dall’investimento in obbligazioni è necessario valutare tutti questi fattori.
Un particolare tipo di obbligazioni sono le cosiddette obbligazioni strutturate. Si tratta di prodotti molto complessi che vincolano il pagamento della cedola al verificarsi o meno di certi condizioni, oppure al valore di un indice o di un’azione in particolare. Possono sicuramente essere utili in determinate occasioni ma attenzione: presentano una struttura di remunerazione molto vantaggiosa per le banche che, facendo leva sulla scadenza del prodotto, godono in anticipo della commissione. Quindi, qualora ti venissero proposte, fai ancora più attenzione.

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