I medici finanziari.
Dopo l’amore dei familiari e la forma fisica, la “salute” finanziaria è probabilmente la componente più importante della qualità della vita. Se ci si affida ai medici per mantenere la forma fisica, è altrettanto naturale far riferimento a diverse categorie di “medici finanziari” per raggiungere i propri obiettivi. I “medici di famiglia” conoscono bene le esigenze dei loro assistiti e ne curano non solo la salute ma anche il benessere. I “medici specialisti”, invece, magari nemmeno li incontriamo di persona (il radiologo che referta una Tac ad esempio, o il chirurgo che ci opera) e svolgono il loro compito specifico all’interno di una strategia concordata con il medico di famiglia. La “Medicina finanziaria” allo stesso modo opera a diversi livelli. Un consulente “di famiglia” aiuterà a capire le regole base della finanza, ma soprattutto a definire gli obiettivi di una strategia di investimento, a quantificarli, calcolando il rendimento medio necessario per raggiungerli (e la quota di risparmio) e su questa base a organizzare una asset allocation strategica. Molti consulenti dispongono di software realizzati con grande dispiego di mezzi e di intelligenza dalle reti, dalle banche e dalle case di investimento, che li aiutano a questo scopo. Attenzione però : al consulente finanziario bisogna raccontare tutto. Se non ci si fida pienamente, si scelga un altro consulente. È importante. Se si tace al consulente l’esistenza di una risorsa (ad esempio l’esistenza di un altro conto, proprio o del coniuge presso un altro intermediario, un conto “scudato” detenuto all’estero, la disponibilità di un immobile, una probabile eredità che arriverà nel futuro) o l’esistenza di un impegno certo o possibile (un debito, un impegno preso a favore di terzi, l’esito probabilmente negativo di una causa civile, un probabile divorzio ) il consulente non potrà che realizzare una asset allocation inefficiente.
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