La distrazione del sistema finanziario italiano nei confronti delle famiglie.

Molto spesso l’offerta finanziaria ha affrontato il mercato in questi ultimi anni ponendo attenzione a campi diversi dalla gestione del risparmio: c/c, credito, raccolta diretta, qualche prodotto di risparmio fra quelli più vantaggiosi per il conto economico del proponente.
I problemi dell’investitore, il concetto di “ gestione del denaro “ ovvero il risparmio gestito, i temi della consulenza sono spesso patrimonio di pochi individui di buona volontà che hanno un approccio consapevole, e in armonia con il risparmiatore e le sue abitudini o credenze.
 Come stanno reagendo le famiglie italiane?
Le famiglie stesse stanno reagendo con compostezza e ragionevole saggezza. Continuano ad accumulare risparmio nell’incertezza dello scenario del nostro paese, ma con un certo ottimismo rinascente in questi mesi, malgrado le paure sul versante inflazione e redditi, si dimostrano moderatamente disposte a tornare ad investire le eccedenze anche modeste accumulate con fatica. Questo è più effetto di "buon senso sociale" del nostro paese che di capacità di programmare e definire progetti per il futuro finanziario. E’ in questo gap fra offerta e bisogni la domanda di consulenza e di guida che le famiglie italiane esprimono. Il “fai da te” e il fatto che basta avere un rapporto con uno dei principali Istituti bancari per sentirsi al sicuro, sono ancora troppo forti nella realtà e nella mente del risparmiatore.

Serve un intervento di "education", che aiuti il risparmiatore ad ottenere un minimo di dipendenza autonoma, non solo in generale (nozioni base dell’investimento) ma anche in specifico nella propria gestione del denaro famigliare e personale: come gestire il denaro, come connettere mezzi e fini, nella pianificazione, come controllare il progetto in corso d’opera, come costruire e raggiungere gli obiettivi personali, etc. 
A tutti questi aspetti il cliente è sensibile, ma per la storia recente sembra dedicare particolare attenzione al primo citato: l’essere sicuro che l’istituzione a cui ci si affida rappresenti una sicurezza e non un "rischio". Questo è oggi un piccolo paradosso del nostro mercato, molte istituzioni propongono alle famiglie prodotti che garantiscono dal rischio mercati (perdere il capitale, etc.). Ma il primo rischio percepito dalle famiglie è quello di affidare i propri soldi all’istituzione (o persona) sbagliata. Dimostrare di essere l’istituzione e la persona giusta per questo lavoro, richiede oggi molto di più di una semplice ed assertiva affermazione in pubblicità. Oggi ci vuole Consapevolezza, Armonia e Assistenza continua.




Commenti

Post più popolari