La relazione tra consulente ed utente: le opportunità, le condizioni, i comportamenti.
Il consulente può essere una importante risorsa sociale in quanto il benessere dell’individuo e della sua famiglia coincide con quello della collettività e per ciò la relazione professionale tra un utente ed un operatore “consulente” è auspicabile, proficua e promettente.
I benefici che le famiglie possono ottenere da una relazione professionale con un consulente sono ben documentati da una serie qualificata di ricerche internazionali. A determinate condizioni, è stato ampiamente dimostrato che l’utente che si avvale del supporto e dell’accompagnamento di un professionista:
1) riesce ad assicurarsi un tasso maggiore di successo nel conseguire i propri obiettivi, rispetto a coloro che “fanno da sé” o si consultano con amici o familiari oppure traggono indicazioni dalla stampa specializzata;
2) può incrementare nel tempo la propria ricchezza in maniera significativa, rispetto a coloro che non hanno una figura professionale di riferimento;
3) è più fiducioso, più sicuro, ha migliori prospettive future, maggiore autostima e felicità ed è più soddisfatto della propria condizione finanziaria, rispetto a coloro che non utilizzano consulenti.
Ma è davvero così? No, non necessariamente.
Questi benefici attesi si possono ottenere solo se vi sono almeno tre precise condizioni relative all'operatore, ossia che:
1. il ruolo professionale coincida con quello del “pianificatore personale”;
2. abbia la padronanza di specifiche competenze e tecnologie efficienti adatte allo scopo;
3. pratichi un’etica professionale che antepone gli interessi dell’utente a quelli propri.
Questi elementi sono i criteri fondamentali per identificare l’operatore professionale con il quale l’utente può costruire una relazione professionale basata sulla fiducia e sul rapporto di lungo termine.
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